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Il 30 è pronto per uno storico ritorno a casa

Giro d’orizzonte tra le cellule dello Stato Maggiore, che tornerà in impiego in Ticino per i suoi vent’anni.

Ci sono momenti nella storia di un battaglione che hanno un peso specifico diverso.

È stato il caso, in tempi recenti, dell’impiego al World Economic Forum di Davos nel 2016, oppure durante l’esercizio ODESCALCHI del 2022, con l’esercitazione congiunta tra le autorità svizzere e italiane.

Il 2024 è un anno storico per il battaglione fanteria di montagna 30. Il “Trenta” celebrerà i suoi primi vent’anni e per questa ricorrenza tornerà a casa, in Ticino, per svolgere il suo corso di ripetizione. Il corso permetterà di avvicinarsi maggiormente alla popolazione ticinese.

La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 27 aprile 2024, giorno in cui sarà organizzata una giornata di porte aperte al Monte Ceneri, rivolta a tutti. Per il comandante di battaglione, ten col SMG Tommaso Righenzi, al suo secondo anno di comando

Il 27 aprile rappresenterà un’occasione unica, per la popolazione ticinese, di poter vedere il Trenta in azione e soprattutto per conoscere e verificare i progressi fatti dall’Esercito – anche in termini di mezzi, armi ed equipaggiamento – in questi ultimi anni.

Trent’anni di servizio

Per preparare al meglio il prossimo corso di ripetizione, l’intero Stato Maggiore (SM) è al lavoro da mesi per pianificare e perfezionare ogni aspetto. A fine gennaio, con il rapporto d’appoggio a livello d’unità (RAU), il Trenta ha gettato le ultime basi del programma, prima dell’arrivo della truppa. Il lavoro, per lo SM e i comandanti di compagnia, non è mancato.

“Il RAU, nella preparazione di un corso di ripetizione, è la fase nella quale il peso principale dell’attività grava sui comandanti di compagnia, che compiono le ricognizioni negli stazionamenti e pianificano l’istruzione. Il mio compito è quello di fungere loro da supporto, in termini di coaching, oltre a coordinare il lavoro dello SM ed essere di supporto al cdt bat”, spiega il magg Christian Morosi, capo di stato maggiore (CSM).

Per il CSM, si tratta di un corso particolarmente importante.

Per me sono passati esattamente trent’anni da quando ho svolto la mia scuola reclute”.

Per lui, alla vigilia dei cinquant’anni, il corso di aprile sarà l’ultimo servizio che presterà con il Trenta.

“Sono fortunato, perché questo è proprio un Signor stato maggiore. Lo “zoccolo duro” è molto sperimentato e i giovani si stanno integrando molto bene. Il principio che regna qui è “unire, non dividere”.

“Ed è il punto di forza dello SM del Trenta: non sono solo puri tecnici che si occupano esclusivamente del loro ambito, ma lavorano insieme e si supportano l’un l’altro. Inoltre, sono molto schietti, ma non vanno mai sopra le righe. È un aspetto che apprezzo molto perché c’è un ambiente familiare, ma allo stesso tempo c’è una grande determinazione a fare sempre meglio. Sì, farei la firma a lavorare con persone così valide anche in ambito civile.
Il RAU è un momento importante, durante il quale, magari al termine delle ricognizioni degli stazionamenti, emergono problemi oppure dettagli da sistemare o anche frizioni che devono essere risolte. Un esempio classico è quello dello spazio per i parcheggi dei veicoli militari: all’atto pratico, accade che la situazione sul terreno non è ottimale come appare in fase di pianificazione. Ma questo non vuol dire che qualcuno non abbia fatto bene il suo lavoro. La situazione può cambiare, il terreno può mutare a causa di fattori esterni e a influire può essere tutta una serie di imprevisti. Il senso di queste attività preparatorie è proprio questo” conclude il magg Morosi.

A coordinare alcuni aspetti del RAU è anche l’S1, il magg Paolo Bernasconi. “Oltre a garantire una costante visione d’insieme dell’evoluzione del personale, devo avere una supervisione costante sulla redazione e – in questa fase specifica – curare la finalizzazione della stesura del pacchetto ordini di battaglione. Mi devo assicurare che tutti facciano la loro parte e che i risultati rispecchino la qualità attesa”.

La preoccupazione maggiore, tuttavia, riguarda l’andamento del numero di effettivi. “Su un totale di quasi un migliaio di militi incorporati nel bat, prevediamo che per l’inizio del corso l’effettivo presente sarà composto di poco più di 600 militi. Mi auguro ad ogni modo che la possibilità di essere in Ticino, per questo corso, contribuisca a evitare ulteriori assenze e differimenti del servizio”, auspica il magg Bernasconi.

Un film per aumentare la motivazione

Il lavoro, per i vari capicellula dello SM, inizia però ben prima del RAU. “Anche noi siamo immersi nella finalizzazione degli ordini”, aggiunge dal canto suo l’S2, il cap Alessandro Manna.

Tra i vari compiti della sua cellula, il focus rimane l’analisi e l’elaborazione della parte avversa: “Abbiamo elaborato una situazione tattica generale fittizia, creando una sorta di film. È un buon metodo per non svolgere esercizi che siano solo fini a sé stessi.
Ci permette di dare un senso a quanto facciamo, stilando una sorta di copione che conferisce un contesto tattico su cui si basa l’intero corso di ripetizione.
Abbiamo implementato questa modalità già lo scorso anno, su input del cdt bat, che si è mostrata una scelta vincente: fornire una motivazione maggiore da parte della truppa e avvicinare i singoli esercizi alla realtà”
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Con l’obiettivo di allenare i soldati sulla base di un nemico moderno, si prospetta un importante impiego di risorse per l’allestimento dei modelli di terreno, ovvero le riproduzioni in scala dei luoghi dove avvengono gli esercizi di combattimento.

“Sulla base di quanto fatto nel 2023, abbiamo raggiunto un livello di qualità che vogliamo mantenere anche quest’anno. Queste riproduzioni in scala del terreno sono fondamentali per le date d’ordini e il cosiddetto “wargaming” che permette di allenare i processi di condotta”.

Durante il RAU, anche la “cellula” 3, responsabile anche per l’istruzione del bat, ha affinato gli ultimi dettagli della pianificazione. L’S3, il cap Mattia Damone spiega: “La pianificazione dell’esercizio di mobilitazione, la finalizzazione dei concetti d’esercizio a livello di sezione e compagnia, così come la riservazione delle piazze di tiro, sono stati i lavori principali svolti durante il RAU, senza dimenticare la fondamentale coordinazione dei diversi partner”.

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Testo: tenente colonnello SMG Tommaso Righenzi, cdt bat fant mont 30 e ufficiale specialista Luca Faranda, ufficiale stampa e informazione
Foto: app Diego Borsotti 


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