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Revisione della Legge sul servizio civile – specchietto per le allodole?

Sono ancora troppe le ammissioni al servizio civile da parte di militari che hanno già adempiuto la scuola reclute, ma anche le partenze di specialisti e di quadri dell’esercito.

Per cercare di contenere questo travaso, sono state elaborate sei misure che dovrebbero poter garantire gli effettivi dell’esercito.

Ce le presenta, nell’ultimo numero della RMSI, l’avvocato Taïsa Tadé-Klinkenbergh, giurista presso la Sezione del militare e della protezione della popolazione del Canton Ticino.

Introduzione

Nonostante l’ambizione di aumentare le proprie forze a 120’000 unità, l’esercito ha dovuto affrontare negli ultimi anni una progressiva perdita di effettivi.

È evidente che le ammissioni al servizio civile sono troppo elevate, soprattutto tra i militari che hanno completato la scuola reclute, specialisti e quadri dell’esercito.

La realtà è che, ad oggi, l’attrattività del servizio civile è difficilmente paragonabile.

Lo dimostra il fatto che, nel 2023, vi è stato un ulteriore incremento dell’1,8% delle ammissioni. Continuando di questo passo, entro il 2030 l’esercito non riuscirà a garantire il numero di effettivi necessario per mantenere la propria capacità operativa.

Inoltre, molti giovani abili al servizio militare presentano domanda per il servizio civile sostitutivo poiché le condizioni di ammissione permettono di meglio conciliare periodo, du- rata, luogo e attività del servizio.

La Confederazione ha pertanto deciso di intervenire per contrastare il persistente e ormai consolidato declino del nu- mero di soldati.

Per porre fine a questo fenomeno, il Consiglio federale ha delineato sei misure volte a limitare le ammissioni al servizio civile, in applicazione del principio costituzionale secondo cui non esiste libertà di scelta tra il servizio militare e il servizio civile sostitutivo.

Il Consiglio federale vuole dunque ridurre le partenze che non sono motivate da un conflitto di coscienza, rendendo nel contempo più rigorose le condizioni per l’adesione al servizio civile, mirando in particolare i militari che desiderano trasferirsi al servizio civile.

Dette misure proposte dal Consiglio federale facevano già parte di una pro- posta di modifica della legge sul servizio civile, che nella votazione finale della sessione estiva del 2020 era stata respinta dal Consiglio nazionale con 103 voti contrari, 90 voti favorevoli e 5 astensioni.

Il punto più controverso della proposta all’epoca era il periodo di attesa di un anno per i militi dell’esercito che volevano passare al servizio civile. Durante il periodo di attesa, i richiedenti avrebbero comunque dovuto continuare a svolgere servizio militare.

A distanza di vari anni, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno adottato, il 29 settembre 2022, rispettivamente il 6 marzo 2023, la mozione 22.3055 “Aumentare gli effettivi dell’esercito con misure che interessano il servizio civile”, deposita- ta dal Gruppo UDC.

Le due Camere hanno così seguito il Consiglio federale che proponeva di accogliere la mozione.

Il 1° marzo 2024 il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione relativa alla modifica in tal senso della legge sul servizio civile.

La consultazione si è conclusa l’8 giugno 2024.

Le sei misure in un colpo d’occhio

  1. Numero minimo di 150 giorni di servizio civile
    Questa misura ha l’obiettivo di ridurre significativamente il numero di militari che, dopo aver completato la loro formazione, scelgono di lasciare l’esercito per passare al servizio civile sostitutivo. Essa prevede un incremento del numero totale di giorni di servizio obbligatorio (sia nell’esercito sia nel servizio civile) che un militare deve prestare, a seconda del momento in cui avviene la transizione al servizio civile. Questo vale in particolare per i militari in ferma continuata che hanno raggiunto il numero totale di giorni di servizio d’istruzione da prestare secondo la legislazione militare e che, in base al diritto in vigore, passando al servizio civile non devono più prestare giorni di servizio.
  2. Fattore 5 anche per sottufficiali e ufficiali
    L’obiettivo principale di questa misura è ridurre il numero di militari che esercitano funzioni con requisiti elevati e lasciano l’esercito per accedere al servizio civile sostitutivo.
    La misura si concentra su ex sottufficiali superiori o ufficiali il cui privilegio sotto forma di un fattore inferiore di 1.1 non è più giustificabile a fronte della perdita dell’esercito di personale qualificato. 
  3. Soppressione degli impieghi che richiedono studi in medicina umana, dentaria o veterinaria
    È di evidente interesse pubblico mitigare il problema della mancanza di personale medico nell’esercito. Di conseguenza, questa misura ha lo scopo di far sì che il servizio militare sia più interessante del servizio civile per la car- riera dei medici e degli aspiranti medici. Secondo la legislazione in vigore, non sono permessi gli impieghi che servono in primo luogo scopi privati della persona che deve prestare servizio civile, in particolare per la sua formazione o la sua formazione continua (art. 4a lett. d LSC).
    L’applicazione di questa disposizione non è tuttavia sufficiente a evitare che i medici mettano a profitto lo svolgimento del servizio civile per la loro formazione continua e la loro esperienza nel relativo ambito professionale. Il solo modo per rimediarvi è non proporre impieghi (mansionari) che richiedono studi in medicina. 
  4. Nessun’ammissione per membri dell’esercito con zero giorni di servizio residui
    I militari che non hanno più giorni di servizio da prestare nell’esercito e che in virtù del diritto attuale vengono ammessi al servizio civile sostitutivo non sono più disponibili per il servizio d’appoggio e il servizio attivo. 
  5. Obbligo d’impiego annuale a par- tire dall’ammissione
    Con l’introduzione dell’obbligo d’impiego annuale a partire dall’anno civile successivo all’ammissione, la misura mira ad allineare il ritmo dei servizi prestati a quello del servizio militare, in modo da rafforzare l’equivalenza dei servizi. Il servizio militare e il servizio civile vengono così in linea di principio prestati nello stesso periodo della vita (la parte principale del servizio si colloca generalmente nell’età compresa tra i 20 e i 25 anni).
  6. Obbligo di prestare l’impiego di lunga durata al più tardi nell’anno civile successivo al passag- gio in giudicato dell’ammissione se la domanda viene presentata durante la SR.
    Un allineamento tra la prestazione di servizio nell’esercito e nel servizio civile sostitutivo risulta anche dall’esigenza di considerare che, di norma, le reclute licenziate in anticipo dalla SR vengono convocate alla SR successiva o in ogni caso in un futuro prossimo.
    La regolamentazione attuale, secondo cui una persona ammessa al servizio civile sostitutivo che non ha adempiuto la SR deve prestare il servizio di lunga durata entro tre anni dall’ammissione, riserva a questa persona un trattamento preferenziale non auspicato rispetto alle reclute. La misura proposta evita tale trattamento preferenziale.

Considerazioni finali

Da parte sua il Canton Ticino sostiene la modifica della legge sul servizio civile, in quanto tale revisione permetterà un ritorno sull’investimento formativo sostenuto dalla Confederazione.

Inoltre, le misure proposte permetteranno in futuro di poter contare su una riserva strategica solida in grado di garantire un supporto adeguato alle autorità civili in caso di necessità. 

Tale auspicio è pure condiviso dal Consiglio federale che prevede un’importante riduzione delle ammissioni al servizio civile, ben consapevole però che gli effettivi dell’esercito non dipen- dono solo dal servizio civile, che costituisce solo uno dei fattori.

Solo il tempo ci dirà se le misure proposte invertiranno l’attuale pericolosa tendenza.

Articolo apparso sulla RMSI 3/2024
avvocato Taïsa Tadé-Klinkenbergh,
giurista presso la Sezione del militare e della protezione della popolazione del Canton Ticino

Una risposta a “Revisione della Legge sul servizio civile – specchietto per le allodole?”

  1. Buongiorno,
    Il servizio militare è molto meno attrativo del servizio civile questo è ovvio.
    Al posto di mettere ulteriori ostacoli per il servizio, non proprio in odore di onestà, bisogna strutturare un servizio militare attrattivo e che dia anche delle competenze riconosciute a livello civile…già a partire dal soldato semplice.

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