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Edizione 3/2025

In questo terzo numero, la RMSI affronta temi cruciali di attualità politica e militare, con uno sguardo attento alla guerra in Ucraina e alle sue possibili evoluzioni. Riflette sul ruolo della Svizzera nel contesto internazionale, tra neutralità e identità nazionale, e analizza le sfide legate al riarmo e alla credibilità della difesa elvetica (F-35.

Ampio spazio è dedicato all’Esercito svizzero, con approfondimenti sulle attività formative del gruppo artiglieria 49 e sulle testimonianze di chi vive la milizia tra dovere e passione. Non mancano contributi storici, come la riscoperta del fortino di San Martino e del sentiero del Monte Orsa, che ci ricordano quanto il territorio custodisca la memoria collettiva.

Infine, uno sguardo alla vita associativa: dalle assemblee della Società Ticinese degli Ufficiali e di Pro Militia, fino agli eventi sportivi e culturali che rafforzano il legame tra cittadini e istituzioni militari.

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Tra ammodernamento e revival della guerra fredda

Un’impresa titanica attende il nuovo direttore del DDPS Martin Pfister, entrato in carica il 1° aprile. Il neoeletto dovrà procedere a nomine chiave nell’esercito e nei servizi informativi, indirizzare le maggiori risorse destinate alla Difesa secondo un chiaro ordine di priorità, venire a capo dei problemi incontrati da alcuni grandi progetti, colmare le lacune nell’equipaggiamento personale e di corpo, affrontare la questione RUAG con annessi e connessi ed elaborare una strategia per la politica di armamento.

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Un nuovo presidente ticinese per la SSU: colonnello SMG Michele Moor

L’8 marzo 2025 la capa del DDPS, la Consigliera federale Viola Amherd, e il Sostituto capo dell’Esercito, il cdt C Hans-Peter Walser, sono stati ospiti della Società Svizzera degli Ufficiali (SSU) a Signal de Bougy, nel Canton Vaud.

I messaggi di benvenuto si sono concentrati sugli sconvolgimenti geopolitici che rimettono in discussione il nostro sistema di sicurezza. Una postura basata sul potere assunta da Stati autoritari e la formazione di sfere di influenza in un ordine mondiale sempre più multipolare pongono sfide importanti alla nostra politica di sicurezza e militare. La guerra in corso in Ucraina sta mettendo sempre più alla prova la società, lo Stato di diritto e la democrazia. La sicurezza e l’indipendenza riguardano tutti e non vanno strumentalizzate come semplici pedine della politica estera e interna nazionale. La SSU si aspetta una forte leadership politica e militare.

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Edizione 2/2025

Questo numero offre una sintesi sull’attualità politica e militare, spaziando dall’analisi delle coalizioni internazionali di Gaiani alle dinamiche geopolitiche tra potenze secondo Dillena. Si esplorano le tendenze attuali nel mondo della difesa, con un focus sull’ammodernamento e un possibile ritorno a dinamiche da Guerra Fredda, esaminato da Galli.

Un’attenzione particolare è riservata all’Esercito svizzero e alla sua trasformazione digitale, illustrata da Annovazzi. La rivista include aggiornamenti sulle promozioni e riflessioni sul rapporto tra milizia e professione, arricchite da testimonianze.

Infine, si approfondiscono le attività della Società Svizzera degli Ufficiali e delle associazioni territoriali, con uno sguardo storico agli eventi del secondo conflitto mondiale nel Ticino, fornendo una panoramica concisa ma completa sul mondo militare.

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Una preziosa esperienza con le reclute ticinesi grazie al Servizio militare

Quasi 40 anni fa, nell’estate del 1986, entrai in servizio presso la scuola reclute DCA m 245 di Emmen per pagare i gradi di tenente.
All’appello d’entrata ebbi subito una grande sorpresa: quella di essere stato assegnato come svizzero tedesco a una compagnia ticinese. Inizialmente pensai si trattasse di un malinteso.

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Le buone intenzioni

Siamo all’inizio del secondo quartale del secolo. Servono buone intenzioni per il 2025. L’anno scorso è stato un anno contrastato in termini di politica di sicurezza. Per quanto riguarda le finanze dell’esercito, i politici dell’area borghese hanno partorito un topolino. Sembrava che all’ordine del giorno vi fosse il fatto di dover salvare la faccia piuttosto che agire. Dopo le discussioni sul budget dell’esercito, seguono ora quelle sul successivo. Le buone intenzioni da sole non porteranno lontano.

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