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Un nuovo presidente ticinese per la SSU: colonnello SMG Michele Moor

L’8 marzo 2025 la capa del DDPS, la Consigliera federale Viola Amherd, e il Sostituto capo dell’Esercito, il cdt C Hans-Peter Walser, sono stati ospiti della Società Svizzera degli Ufficiali (SSU) a Signal de Bougy, nel Canton Vaud.

I messaggi di benvenuto si sono concentrati sugli sconvolgimenti geopolitici che rimettono in discussione il nostro sistema di sicurezza. Una postura basata sul potere assunta da Stati autoritari e la formazione di sfere di influenza in un ordine mondiale sempre più multipolare pongono sfide importanti alla nostra politica di sicurezza e militare. La guerra in corso in Ucraina sta mettendo sempre più alla prova la società, lo Stato di diritto e la democrazia. La sicurezza e l’indipendenza riguardano tutti e non vanno strumentalizzate come semplici pedine della politica estera e interna nazionale. La SSU si aspetta una forte leadership politica e militare.

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Edizione 2/2025

Questo numero offre una sintesi sull’attualità politica e militare, spaziando dall’analisi delle coalizioni internazionali di Gaiani alle dinamiche geopolitiche tra potenze secondo Dillena. Si esplorano le tendenze attuali nel mondo della difesa, con un focus sull’ammodernamento e un possibile ritorno a dinamiche da Guerra Fredda, esaminato da Galli.

Un’attenzione particolare è riservata all’Esercito svizzero e alla sua trasformazione digitale, illustrata da Annovazzi. La rivista include aggiornamenti sulle promozioni e riflessioni sul rapporto tra milizia e professione, arricchite da testimonianze.

Infine, si approfondiscono le attività della Società Svizzera degli Ufficiali e delle associazioni territoriali, con uno sguardo storico agli eventi del secondo conflitto mondiale nel Ticino, fornendo una panoramica concisa ma completa sul mondo militare.

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Una preziosa esperienza con le reclute ticinesi grazie al Servizio militare

Quasi 40 anni fa, nell’estate del 1986, entrai in servizio presso la scuola reclute DCA m 245 di Emmen per pagare i gradi di tenente.
All’appello d’entrata ebbi subito una grande sorpresa: quella di essere stato assegnato come svizzero tedesco a una compagnia ticinese. Inizialmente pensai si trattasse di un malinteso.

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Le buone intenzioni

Siamo all’inizio del secondo quartale del secolo. Servono buone intenzioni per il 2025. L’anno scorso è stato un anno contrastato in termini di politica di sicurezza. Per quanto riguarda le finanze dell’esercito, i politici dell’area borghese hanno partorito un topolino. Sembrava che all’ordine del giorno vi fosse il fatto di dover salvare la faccia piuttosto che agire. Dopo le discussioni sul budget dell’esercito, seguono ora quelle sul successivo. Le buone intenzioni da sole non porteranno lontano.

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Edizione 1/2025

“Cosa sta cambiando nel mondo della difesa?

La RMSI ha le risposte! 🇨🇭 Prossimamente nelle vostre bucalettere, il primo numero del 97° anno della rivista, con un’analisi approfondita della guerra in Ucraina, uno sguardo al futuro dell’Esercito svizzero e molto altro! Scopri le ultime novità sull’addestramento, l’innovazione tecnologica, la storia e le sfide etiche delle nostre forze armate.

Approfondimenti esclusivi sulla discriminazione nell’esercito, l’archivio delle truppe ticinesi e curiosità storiche come lo SMERŠ.

Non perdere questa risorsa completa e informata! Disponibile anche in versione digitale! Abbonati ora alla rivista oppure alla newsletter gratuita RMSI Flash!

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“C’è sempre un altro modo”

Cosa preoccupa la popolazione svizzera? Quanto prendono sul serio le minacce e i cambiamenti? A chi possiamo e dobbiamo ancora credere in una società “sovrainformata e sottoinformata” e forse non più interessata a temi poco piacevoli? La crescente sovrasaturazione di informazioni sta portando a una crescente incertezza. La sicurezza è una sensazione soggettiva o una realtà oggettiva? “C’è sempre un altro modo”: la citazione è di Thomas Mann. La percezione e la verità non possono più essere chiaramente separate. A seconda delle intenzioni, ciò avviene in modo abbastanza deliberato. Le “operazioni di influenza” fomentano la polarizzazione e manipolano le nostre aspettative.

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